Il Progetto Mambrino, nato nel 2003 su iniziativa di Anna Bognolo presso l’Università di Verona, si propone di studiare il corpus di romanzi cavallereschi italiani prodotti a Venezia a metà del Cinquecento (1546-1568) come traduzione e imitazione di quei romanzi spagnoli che, a partire dal successo dell’Amadís de Gaula (1508) si moltiplicarono lungo tutto il secolo XVI e oltre. Alla base della produzione italiana ci fu l’imprenditorialità di alcuni tipografi veneziani e dei poligrafi al loro servizio: se fra i primi ebbe un ruolo dominante l’officina di Michele Tramezzino, fra i secondi il protagonista assoluto fu Mambrino Roseo da Fabriano. Il nome del nostro progetto viene quindi dal nome di battesimo dell’autore, ma vi aggiunge il richiamo a un oggetto emblematico della traiettoria del romanzo cavalleresco rinascimentale: l’elmo di Mambrino, che dalle mani di un cavaliere "antiquo" come il Rinaldo di Boiardo giunse, degradato dalla parodia, fino a quelle inquiete del moderno Don Chisciotte. La ricerca si muove quindi nel passaggio tra due lingue e due culture, quella spagnola e quella italiana, nel XVI secolo in stretto contatto. Lo studio dell’esteso corpus di romanzi cavallereschi d’ispirazione spagnola, obiettivo principale del progetto, non esclude l’apertura ad ambiti diversi della letteratura spagnola in italiano nel Cinque e Seicento: la storiografia, la precettistica, le miscellanee e la letteratura spirituale sono parte viva dell'eredità di traduzioni o di originali a nome di Roseo, generi in costante dialogo fra loro ed in dialogo con i libri di cavalleria a cui spesso fanno da modello e da cui non raramente prendono spunto. In tal senso questo sito è aperto alla collaborazione con altri progetti di ricerca paralleli o affini al Progetto Mambrino, nonché al contributo di singoli studiosi interessati all’ambito dei rapporti artistico-letterari fra Italia e Spagna. Il Progetto Mambrino pubblica la rivista Historias Fingidas.